L’infermiere figura di riferimento
L’assistenza domiciliare la nuova frontiera nella cronicità.
Sono decenni che assistiamo ad un invecchiamento sempre maggiore della popolazione, frutto di strumenti sempre più avanzati che permettono di prevenire, curare e gestire le patologie aumentando la speranza di vita media.
Lo scenario che abbiamo davanti è un aumento delle aspettative di vita che incontra inesorabilmente la necessità di convivenza con quelle malattie che accompagnano la senilità: ipertensione, diabete, cardiopatie, demenze, etc.
Un fattore importante che incide in maniera notevole sull’aumento dell’aspettativa è la possibilità di curare anche quelle patologie acute che, una volta, non davano possibilità di sopravvivenza. Oggi si riesce a trattare efficacemente un ICTUS, un infarto, una insufficienza respiratoria dando buone percentuali di sopravvivenza a medio e lungo termine. Quello che però spesso ci si porta dietro da questi eventi sono degli esiti di disabilità che possono essere più o meno gravi a seconda dell’importanza dell’evento acuto e che accompagneranno la persona per tutta la vita.
Ciò rende necessario avere una buona assistenza sanitaria, che sia in grado sia di sostenere il paziente, ma anche i famigliari. La soluzione più appropriata è quella di essere curati al proprio domicilio anche in condizioni di grave dipendenza sia per il soddisfacimento dei propri bisogni primari, ma anche di prestazioni sanitarie. Il poter essere all’interno del proprio ambiente di vita famigliare, con le persone care rientra in uno degli out come favorevoli al miglioramento della risposta dell’organismo alla patologia.
In questo scenario svolge un ruolo estremamente importante l’infermiere che tra tutti i professionisti della salute è l’unico in grado di analizzare in maniera olistica i bisogni del paziente andando a cercare le migliori soluzioni. E’ proprio l’attitudine al problem solving che gli permette di mettere al centro del processo di assistenza il paziente e di andare ad individuare tutte quelle risposte necessarie che permettono di trovare un equilibrio nel mantenimento di un buon continuum vitae.
Oltre che di una parte estremamente tecnica che può prevedere la rilevazione di alterazione degli apparati, alla somministrazione di terapie, gestione di macchinari, medicazioni, rientra nelle competenze infermieristiche anche quella di educare il paziente, di formare il caregiver, di rendere l’ambiente domiciliare il più consono possibile alle necessità. Inoltre è il primo ad interfacciarsi con gli altri professionisti medici, fisioterapisti, logopedisti e operatori socio-sanitari, svolgendo un ruolo importante di coordinamento tra professionisti.
Nell’attuale scenario sanitario nazionale l’assistenza domiciliare è in forte ascesa ed è importante sapersi districare tra i vari servizi offerti alla ricerca di quelli che realmente possono offrire un servizio fatto da professionisti.
Cercate sempre di trovare un infermiere di fiducia che sappia guidarvi ed aiutarvi nella gestione del vostro famigliare e che faccia delle proprie competenze un surplus per garantirvi ciò che la letteratura e le evidenze scientifiche stabiliscano come trattamenti più opportuni.